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Immagine del redattoreAlberto Milani

Il Morbo - Bouldering a Sorrento



…a parte il sordo rumore del ventilatore, la cui aria fresca mi sfiora il corpo e mi riporta lentamente alla realtà dopo questa notte tormentata. Guardo l’oblò del camper e la mia compagna addormentata…e ricordo… Sì, siamo a Sorrento: il mare, il sole, l’abbraccio caloroso di amici e parenti e di tutta una terra… così calda, così luminosa… lontana dal mio nord, dove quest’estate il freddo, la pioggia e le nuvole stanno togliendo luce e gioia a tutti. Che meraviglia, l’ideale per rilassarsi, recuperare forze ed energie e godersi la vita senza i pensieri dell’usuale vita quotidiana. Ma per me non è così…sono tormentato…è il morbo, che striscia subdolo e silenzioso. Mi tormenta mentre dormo. Mi punzecchia e mi sussurra all’orecchio nei momenti di silenzio. Come un’edera invisibile mi ha completamente avvolto e ormai la mia anima è sua schiava, serve solo a nutrirlo…da anni ormai, troppi per pensare che mi abbondoni e io guarisca. E comunque non voglio guarire.

Ovunque sono Il morbo scruta silenzioso il mondo che mi circonda. Dirige il mio sguardo dove si intravede un frammento di roccia, bisbiglia, sprona a cercare, a vigilare, a esplorare. E’ il morbo che mi ha portato a mettere un paio di scarpette, un sacchetto pieno di magnesite e una spazzola in quell’armadietto nascosto in camper, ed è il morbo che continuamente mi ricorda che sono lì. Da tre giorni, la sua voce incessante mi rimbomba nella testa…

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