COME CREARE SILENZI
È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
Joseph Antoine
IL DIGIUNO DELLA PAROLA
Quante parole escono “gratuitamente” ogni giorno dalla nostra bocca? Tanto bla bla bla, mormori, urla, tintinnii e intrecci verbali confusionari. E più delle volte non pensiamo affatto al loro effetto.
Conosci delle persone che vogliono avere sempre la prima parola e spesso anche l’ultima? Ecco… non è fastidioso questa invasione verbale che percepiamo persino a livello fisico come fastidio o offesa?
Poi le parole sviluppano una dinamica propria che è impossibile controllare o tirare indietro.
Quanto esse possono ferire, spargere astio, colpire il cuore con delle frecce avvelenate. Altro che cupido!
L’uomo ha due occhi e due orecchi, ma una lingua soltanto.
Dovrebbe parlare solo metà di quanto vede e di quanto sente.
Gandhi
Nel Digiuno della Parola sviluppiamo l’arte dell’ascolto… anche di noi stessi. I nostri sensi si affinano, la mente si schiarisce! Percepiamo meglio lo spazio in cui ci troviamo, fuori e dentro, come liberati da un velo. Diventiamo esseri autentici, direi anche più comprensibili e amorevoli! E se dovessimo in questo stato pronunciare un nostro pensiero, sarà sicuramente “pieno”, saggio e compassionevole, per elevare e non distruggere!
Qualche consiglio per indurre il SILENZIO
SHAMBALA SHIELD
porre il mudra all’altezza della gola e cantare il bija mantra HAM
SHANMUKHI MUDRA - chiusura dei sette cancelli - emettendo il suono simile ad un ronzio di api
SHANK MUDRA
la conchiglia – emettere il suono MMMMMMMMM
Infine ascolta il proprio respiro UJJAYI PRANAYAMA sintonizzandolo sul mantra SO HAM
Meno parli, più ti ascoltano.
Abigail Van Buren
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