PARTE 02
Continuiamo la seconda parte dei principali maestri e scuole Yoga di fine '800 inizio '900 che hanno segnato il panorama yoga soprattutto nel mondo occidentale.
Maharshi Maesh Yogin
(1918-2008): nato nell'India settentrionale riconduce la propria eredità spirituale al grande filosofo Sankara. Prima di intraprendere l'apprendistato spirituale ha completato un corso di studi in fisica e matematica all'università, da cui deriva la tendenza a presentare il proprio pensiero in termini scientifici. Ha esplorato la componente meditativa dello yoga ideando una tra le tecniche più popolari, la Meditazione Trascendentale. A suo giudizio, se anche solo l’1 % dell'umanità la praticasse, questa meditazione porterebbe una forza in grado di far trionfare la pace, mettendo fine alle guerre. Un'ulteriore caratteristica che distingue questa meditazione è l'impossibilità di apprendere la tecnica dai testi, ma solo da un'insegnante qualificato. Maharshi Maesh ha goduto di larghissima popolarità, dal momento che i Beatles ne divennero seguaci.
Swami Kuvalayananda
(1883-1966): uno dei principali fautori dello yoga posturale all'inizio del XX secolo e il più influente insegnante di yoga durante gli anni ’20. Insieme a Shri Yogendra, integrarono asana, educazione fisica indiana con le più recenti tecniche europee di ginnastica e naturopatia. Grazie all'aiuto del governo indiano il loro insegnamento si diffuse in tutto il paese e le posture, viste in chiave di educazione fisica e di terapia maturarono una grande popolarità. Sebbene questi due personaggi siano pressoché sconosciuti in Occidente, è stata la loro opera a definire in larga misura lo yoga così come praticato oggi.
T. Krishnamacharya
(1888-1982): altro protagonista fondamentale dello sviluppo dello yoga nel XX secolo, maestro di alcune delle maggiori personalità dell’universo yoga, quali B.K.S. Iyengar, K. Pattabhi Jois, Indra Devi e T.K.V. Desikachar che rivoluzionarono la tradizionale prospettiva indiana rendendo gli asana e la meditazione accessibile a chiunque nutrisse un interesse nei loro confronti. Krishnamacharya è stato il maggior protagonista della storia dello yoga moderno: ridefinì le posture e la loro esecuzione, attribuendo qualità terapeutiche ad ogni singolo asana (mai prima di lui così attentamente sviluppate e studiate) e rivalorizzo lo status dell’Hatha Yoga. Dopo parecchi anni di studio, cercò di incrementare la popolarità dello yoga mostrando come la pratica potesse portare anche all'acquisizione delle siddhi, poteri o abilità soprannaturali. Nel 1931 ricevette un incarico di insegnamento da parte del maharaja di Mysore, che per i successivi 20 anni aiutò Krishnamacharya a promuovere la conoscenza dello yoga in tutta l'India, per poi affidargli la gestione della palestra del palazzo destinata la yogashala, scuola di yoga. In questa fase elaborò lo stile noto come Ashtanga Vinyasa Yoga che si configura come un sistema ibrido, in cui confluiscono tecniche pratiche dell’Hatha yoga e diverse tipologie di addestramento fisico, allenamento ginnico e aerobico. Questo stile deve la sua diffusione in larga misura a uno dei suoi più importanti allievi, K. Pattabhi Jois.
B.K.S. Iyengar
(1918-2014): fratello della moglie di Krishnamacharya, ricevette da quest'ultimo un’istruzione yogica con un insegnamento particolarmente severo. Si trovò poi a studiare in autonomia, sottoponendosi a una rigida disciplina e dedicandosi completamente allo studio e perfezionamento degli asana. L'enfasi di Iyengar sugli asana non incontrò l'approvazione di Krishnamacharya. Tuttavia, per Iyengar, l’asana assunse il carattere di uno strumento terapeutico. Nell’Iyengar Yoga, da lui ideato, la precisa disposizione corporea nella realizzazione delle posture è ottenuta grazie all'ausilio di sostegni come blocchi, cinghie, cuscini e sedie, unita al prolungamento del tempo di esecuzione dell’asana: tanto più a lungo il praticante è in grado di protrarre la postura, tanto maggiore si ritiene sia il beneficio apportato dall’asana.
Indra Devi
(1899-2002): ricordata come la first Lady dello yoga, fu la prima studentessa di Krishnamacharya. Lo yoga insegnato e divulgato da lei si differenzia rispetto all’Ashtanga Vinyasa Yoga di Pattabhi Jois ed è caratterizzato dall’associazione tra asana e specifici pranayama, sostenendo che a ogni postura corrispondono precise tecniche respiratorie. Aggiunse inoltre una dimensione devozionale alla propria declinazione dello yoga, nota come Sai Yoga.
T.K.V. Desikachar
(1938-2016): quinto figlio di Krishnamacharya, attratto dalle qualità terapeutiche dello yoga, nel 1983 coniò il termine di Viniyoga. È definito da un'estrema personalizzazione della pratica, alla recettività e alle esigenze di ciascun praticante.
Bikram Choudhury
(1944): menzioniamo Bikram esclusivamente per la popolarità che ha avuto il suo stile. Iniziò a praticare yoga con il più celebre autorevole culturista indiano del tempo, Bishnu Ghosh, il fratello più giovane di Yogananda. All'età di tredici anni, Bikram vinse il National India Yoga Contest, proseguendo poi la propria carriera come maratoneta e campione di sollevamento pesi. Elaborò la propria peculiare proposta di yoga integrando la pratica di yoga con l'impiego del calore.
Notò che con l'aumento della temperatura, oltre a far sudare di più i suoi allievi, li induceva a praticare con maggiore intensità e impegno. La peculiarità nella sua proposta, oltre a un ambiente di circa 35°, è una sequenza di 26 asana da eseguirsi in 90 minuti. Il tentativo di brevettare la serie provocò un putiferio negli anni novanta. La reputazione di Bikram è alquanto controversa, ricca di scandali sessuali e di cause legali. L’Hot Yoga, è nato successivamente, ideato da una delle sue allieve che si è discostata da lui.
Osho
(1931-1990): nome assunto da Rajaneesh Chandra Mohan, tra i più discussi maestri di yoga e spiritualità indiani. A prescindere dalle controversie che l’hanno caratterizzato, Osho ha cercato di fondere in una sintesi autonoma idee di varia origine insegnando una disciplina che si propone di portare a una libertà completa. La via per questo scopo è un cammino di naturalezza che dovrebbe farla superare i blocchi che ci legano. Tuttavia, a molti le sue pratiche sono sembrate una regressione a una naturalità incontrollata. Ha creato un grande movimento e i suoi seguaci sono chiamati gli arancioni.
Terminiamo qui questa rassegna dei più importanti maestri dello yoga moderno, sebbene di giorno in giorno vi sia un continuo fiorire di nuove proposte e denominazioni. Ormai lo yoga è un fenomeno mondiale e i suoi maestri non sono più soltanto indiani, ma di ogni possibile origine. Come atteso, lo yoga si colora di continuo delle diverse parti del mondo, integrandosi con lo stile di vita, le esigenze, i sogni, i progetti delle persone che lo praticano.
Tuttavia, mai come ora è fondamentale comprenderne le origini e le finalità, per evitare che queste sue continue ibridazioni possano portare alla perdita del suo significato profondamente spirituale.
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